Milanesi Francesco e famiglia

MILANESI FRANCESCO E FAMIGLIA

 

Capostipite della famiglia Milanesi è stato Pasquale Milanesi; assieme alla moglie Camilla Boriosi gestiva un’osteria con cucina. Figura di spicco della famiglia sarà il figlio Francesco che, oltre ad essere un fabbro di rinomata fama, ricoprirà anche un ruolo importante nella storia cittadina per la sua partecipazione attiva alla Carboneria tifernate e al movimento risorgimentale.

Sposato con Veronica Anselmi, ebbe un figlio, Guglielmo. Assieme al figlio Furio avuto dal matrimonio con Maria Baldelli, e assieme al socio Vittorio Puletti, Guglielmo rileva l’attività commerciale (“coloniali-ferrareccia-salumeria” oltre che produzione di candele di cera) fondata nel 1830 da Pasqui Giuseppe, presso la quale già prestavano servizio. 

Sotto la loro direzione l’azienda venne spostata in locali più ampi presso piazza Fanti dove, oltre alla vendita di generi alimentari, fu incrementata la produzione di confetti -originariamente avviata dal figlio di Giuseppe Pasqui, Domenico – grazie all’acquisto di macchinari moderni che andarono sostituire l’originaria attrezzatura a mano.

La qualità del prodotto permise a padre e figlio di partecipare con successo a numerose esposizioni di settore.

Nel 1930 l’attività della fabbrica fu cessata a causa dell’eccessivo carico fiscale, mentre continuò l’attività di negozio con la vendita al dettaglio di generi alimentari; a portarla avanti furono Francesco Milanesi, figlio di Furio Camillo, e quindi, fino al momento della chiusura, Guglielmo, figlio di Francesco.

 

Caratteristiche del  fondo

 

Il fondo è pervenuto in istituto nel 2025 grazie alla donazione di Lucia, Andrea e Francesco, figli di Gugliemo “Memo” Milanesi.

La documentazione risulta di notevole interesse per la storia cittadina sia dal punto di vista economico – vd le carte riguardanti l’attività commerciale e le proprietà-, che dal punto di vista politico -vd la documentazione e i cimeli del periodo risorgimentale.

In totale il materiale recuperato si compone di due buste e 9 fascicoli e copre un periodo che va dal 1723 al 1985.

 

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