Gambuli Angelo

Gambuli Angelo

Angelo Gambuli nasce a Città di Castello nel 1916 da Amerigo e Teresa Battaglini – della quale rimase orfano all’età di nove anni. Dopo la morte della madre, il padre si risposa con Giovanna “Giannina” Meoni che si prende cura dei due ragazzi e contribuisce a introdurli nell’ambiente culturale cittadino.

Angelo si trasferisce nel 1935 a Roma dove studia all’università La Sapienza – facoltà di lettere – e dove ha modo di vivere in prima persona le vicende politiche dell’epoca; esperienze, queste, che rafforzano il sentimento nazionalistico. Nel 1939 si laurea e nel 1940 già insegna al ginnasio-liceo di Città di Castello.

Il periodo d’insegnamento si interrompe il 5 luglio 1941 quando anche Angelo è chiamato alle armi. Dal 1943 è di stanza a Zara in un reparto di difesa del territorio. Nel frattempo, i mutati scenari politici e sociali e la maturazione intellettuale e personale, suscitano perplessità e cambiamenti nel pensiero di Angelo, che lentamente si allontana dalla ideologia fascista.

Angelo Gambuli aderisce allora alla Resistenza contro il nazi-fascismo nei Balcani, insieme ai partigiani jugoslavi, e milita dapprima nel battaglione Mameli”, quindi nella brigata “Garibaldi” con il grado di Comandante di Battaglione dal 1° ottobre 1943 al 19 aprile 1945.

Tornato a Città di Castello riprende la carriera di insegnante. Importante, in questo periodo, è anche la partecipazione alla vita politica: nel 1945 figura come segretario della sessione tifernate dei democratici cristiani altotiberini e alle amministrative del 1946 viene eletto consigliere comunale.

Muore improvvisamente nel 1955 all’età di soli trentanove anni

 

Caratteristiche del fondo

Il fondo è costituito dalle scansioni del materiale documentario prodotto da Angelo Gambuli nel corso della sua esistenza. Correttamente conservata dalla famiglia, la documentazione è alla base della ricostruzione storica del volume “Carissimi, sono a Zara con i miei soldati. Un partigiano tifernate nei Balcani” scritto dalla figlia Teresa con postfazione di Alvaro Tacchini e pubblicato nel 2021 dall’Istituto.

Composto principalmente da corrispondenza sciolta con la famiglia nei vari periodi della sua vita – ginnasio, università, periodo bellico -, il fondo conserva anche tre quaderni in cui Angelo aveva annotato riflessioni esistenziali e spirituali, scritti per il padre e conti.

Ricostruendo l’originario ordine dato dalla famiglia, le scansioni, sono state suddivise in base all’argomento e quindi riordinate cronologicamente in dodici cartelle di files; le riproduzioni infine sono state depositate nel pc dell’istituto e trasferite anche in un drive esterno.

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