SILVIA RICCIARDI
Perché proprio io?
Dalla guerra nell’Egeo alla prigionia nei Balcani
Dall’introduzione di Silvia Ricciardi
“Stare accanto a persone che hanno una storia da raccontare e poterla ascoltare, riuscire a carpirne
le memorie è un privilegio che non deve essere sottovalutato e dimenticato. Tale consapevolezza,
cresciuta a poco a poco in me negli anni, è stata la motivazione che mi ha spinto a scrivere queste
semplici pagine in cui ho cercato di registrare, annotare e ricostruire la lunga vicenda di mio nonno,
Armando Tognelli, relativamente alla sua partecipazione alla seconda guerra mondiale.
La scrittura, in realtà, è stata la tappa finale di un lungo percorso avviato molti anni fa, quando da
bambina curiosa qual ero, ho iniziato a cercare fra le carte e le fotografie gelosamente custodite dal
nonno nei cassetti che, si diceva, era meglio non aprire. È stata proprio la mia disobbedienza a
farmi scoprire che c’erano cose da non dimenticare, ma dolorose da ricordare per chi le aveva
vissute. E così ho iniziato negli anni a domandare, prima con l’insistenza dei bambini che non
hanno la percezione di un limite da non superare, poi con la delicatezza di una donna, che
comprende il dolore, finché ho avuto il racconto pieno, a volte anche dettagliato, delle vicende.
Passo dopo passo, quei cassetti chiusi sono stati aperti e questo è stato un dono tanto più gradito
perché fatto affrontando il dolore del ricordo e rivivendo la sofferenza di una ferita che non era stato
facile ricucire. […]”
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