Quaderno 23

a cura di FABIO MAMBRINI, ALVARO TACCHINI

 

Livio racconta… Testimonianze e scritti di Livio Dalla Ragione

 

Livio Dalla Ragione è stato un personaggio estremamente versatile e molto conosciuto nell’Alta Valle del Tevere. Impegnato come partigiano nella sua prima giovinezza; diventato restauratore e in seguito docente presso l’Istituto Statale d’Arte di Anghiari, tra i promotori della Mostra del Mobile in Stile, cultore della civiltà contadina, ha lasciato un’impronta di sé in vari ambiti.

Il “racconto” di Livio prende l’avvio da una serie di incontri tenutisi all’inizio del 1991 nella sua residenza di San Lorenzo, presso Lerchi; in questi incontri un gruppo di amici, tra cui Ermanno Bianconi, Fabio Mambrini, Enzo Mattesini, Marcello Magrini e Alvaro Tacchini, lo sollecitava a parlare sulla civiltà contadina altotiberina e sulle tradizioni popolari. L’intenzione era quella di far partire un progetto di pubblicazione che, di fatto, non avvenne, per cui il “racconto” che viene presentato in questo Quaderno, è la rielaborazione di testimonianze orali, registrate da Alvaro Tacchini e trascritte in testi che riguardano la società rurale altotiberina indagata, con dovizia di particolari, nei suoi molteplici aspetti.

Il Centro delle Tradizioni Popolari, voluto dalla Regione Umbria con Legge n. 46 del 9 agosto 1974, e istituito il 21 febbraio 1975 presso Villa Cappelletti di Garavelle in seguito agli accordi tra il sindaco Venanzio Nocchi e il presidente della Cassa di Risparmio Mario Gambuli, è stato diretto per più di trenta anni da Livio Dalla Ragione. È diventato un museo della Civiltà Contadina molto frequentato da tanti visitatori, in particolar modo dalle scolaresche per il suo riconosciuto valore didattico-conoscitivo.

Da questa attenzione per il mondo rurale è scaturito poi l’interesse per le piante da frutto e le loro molteplici varietà. Per identificare questo ambito agrario, Livio inventò il nome di “Archeologia Arborea”. Alla fine degli anni ’80 venne impiantata a San Lorenzo di Lerchi una grande collezione-frutteto, che conta attualmente 600 piante da frutto di diverse specie. Nel 2014, per dare un futuro allo straordinario patrimonio arboreo salvato, è stata istituita la Fondazione Archeologica Arborea di cui è presidente la figlia, Isabella Dalla Ragione.

Il “racconto” del partigiano Livio è stato delineato, anch’esso, scegliendo i brani più significativi delle diverse interviste, rilasciate sulla sua militanza partigiana negli anni 1943-1944. Con altri giovani fuoriusciti tifernati si diresse verso Castelguelfo e, nella zona di Valdescura, contribuì a formare la banda di Montebello che beneficiò costantemente del sostegno dei contadini del luogo. All’epoca del rastrellamento di maggio 1944 ci fu una grossa battaglia contro i tedeschi a Citerna di Scalocchio; il gruppo di Montebello coprì il ripiegamento dei montenegrini dall’assalto tedesco. Per l’audacia dimostrata nel combattimento venne assegnata a Livio Dalla Ragione la medaglia d’argento al valor militare. Dopo qualche mese, all’inizio del 1945, il nostro si arruolò nel Gruppo di Combattimento Cremona e si meritò una seconda medaglia d’argento per il coraggio comprovato durante le operazioni militari nel Ravennate

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