Il due marzo

Pacciarini Aldo
Petruzzi Editore, Città di Castello, 2001.
Città di Castello

ALDO PACCIARINI

 

Il due marzo

 

Scomparso nel 2007, l’avv. Aldo Pacciarini è stato figura di rilievo della Resistenza altotiberina e, nel dopoguerra, del partito repubblicano. In questo volume ha raccolto i suoi ricordi dell’epoca bellica e della lotta antifascista, prima sulle montagne altotiberine nella zona attorno a Morra, poi a Città di Castello dopo la liberazione, infine con il Gruppo di Combattimento “Cremona” in Romagna. Ed è appunto da una battaglia del “Cremona” che il testo prende il titolo: il 2 marzo 1945 il Gruppo di Combattimento nel quale militavano numerosi tifernati affrontò la prima battaglia campale, quella del Po di Primaro, dove i giovani compresero l’importanza degli avvenimenti trascorsi e delle scelte che avevano dovuto affrontare.

Tutto il resto dell’opera, scritta in maniera brillante e di lettura piacevole, in un crescendo di pathos (dalla narrazione dei semplici avvenimenti della vita quotidiana di uno studente in una città di provincia, ai momenti drammatici del passaggio del fronte, della battaglia in campo aperto e della liberazione di Alfonsine) tende verso questa svolta fondamentale del cambiamento di vita e di orientamento politico.

Protagoniste degli episodi sono le figure ben conosciute dei tifernati “emergenti”, per motivi diversi nella vita cittadina, e che rimangono nella memoria collettiva. Tra di essi spicca la figura di Venanzio Gabriotti, ben conosciuto e frequentato quasi assiduamente dall’autore; la sua morte è più percepita che narrata, perché avvenuta in un luogo relativamente lontano da quello in cui si trovava allora il Pacciarini, ma risalta comunque per la drammaticità e il forte impatto sullo svolgimento delle vicende.

L’opera dunque può essere considerata l’epopea (a volte venata di umorismo, ma spesso drammatica) di una generazione di ragazzi, dapprima inconsapevoli e immaturi, che divengono adulti perché riescono ad affrontare con consapevolezza gli avvenimenti tumultuosi e tragici che li colpiscono e non se ne fanno travolgere.

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