Quaderno 1

Minciotti Della Rina Gina
Quaderni dell’Istituto di Storia Politica e Sociale “Venanzio Gabriotti”, Istituto di Istruzione Superiore “Patrizi – Baldelli” – Istituto Tecnico per le Arti Grafiche, Città di Castello, 1, 2007.
Citta’ di Castello

GINA MINCIOTTI DELLA RINA

 

Il sole sulle rovine. Ricordi del tempo di guerra

 

La famiglia Minciotti è composta dai genitori, Giovanni e Luisa Bianconi, da otto figli (Antonio, Ines, Dante, Meri, Gino, Armando, Gina ed Elsa) e dallo zio Pasquale. Essi vivono alle pendici del colle di Belvedere e compongono un nucleo familiare operoso nel quale i figli trascorrono un’infanzia serena, fatta di piccole cose e ispirata a saldi principi religiosi. L’autrice ricorda gli anni della scuola con una grande passione per le poesie, che si divertiva a declamare ad alta voce nel tragitto fra casa e scuola; ormai adolescente suscita l’interesse di qualche studentello, ma anche la gelosia dei fratelli.

Dopo lo sbarco degli Alleati in Sicilia, la guerra percorre tutta la penisola e arriva anche a Città di Castello. I tedeschi, in ritirata, prendono possesso delle ville sulla collina di Belvedere: all’inizio sono rispettosi e fanno amicizia con i fratelli di Gina. Dopo l’8 settembre il loro atteggiamento cambia, l’amicizia diventa impossibile

Il 23 gennaio 1944 il bombardamento colpisce anche la famiglia Minciotti: Armando, il fratello più piccolo, è atterrato dallo spostamento d’aria ma fortunatamente si rialza “sporco di terra e sanguinante”; al Gorgone invece ci sono le prime tre vittime.

Di particolare interesse è il capitolo “Uno sguardo rubato”, in cui l’autrice riporta la testimonianza dell’incontro con Venanzio Gabriotti, che viene condotto alla fucilazione. La mattina del 9 maggio la città è deserta per gli avvenuti rastrellamenti. Gina, all’epoca quattordicenne, viene mandata dalla madre ad acquistare con la tessera annonaria il pane al forno di Via della Tina. In lontananza scorge una pattuglia militare che scorta un uomo di mezza età, in abiti civili e le mani legate; l’uomo incrocia lo sguardo con quello dell’adolescente poco prima di imboccare il sentiero lungo il torrente Scatorbia dove verrà fucilato: quell’uomo è il colonnello Venanzio Gabriotti.

Con particolare affetto viene descritta la figura del fratello, don Antonio. Quando il padre e il fratello Dante partono militari, è lui che prende le redini di casa e segue le vicende familiari con sollecita partecipazione.

Tra il 1944 e il 1945 la famiglia si ricompatta e, superati i difficili momenti, si prepara a riprendere la vita nella sua “normalità”: presto il sole torna a splendere sulle rovine.

Il Quaderno è stato presentato il 27 gennaio 2007, in occasione del Giorno della Memoria.

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