LUCIA TOGNELLI
Tradizioni popolari e ciclo delle feste calendariali
nel comune di Monte Santa Maria Tiberina
La finalità del lavoro è quella di raccogliere la memoria di persone che raccontano fatti di epoche lontane, con le emozioni e i sentimenti provati nel momento stesso in cui quelli accadevano; a tale scopo vengono utilizzate prevalentemente fonti orali. Nella prima parte viene descritto lo scenario sociale (ambiente, storia, economia agricola e mezzadria, famiglia e ruolo delle donne) di Monte Santa Maria Tiberina, scenario che fa da sfondo alle tradizioni popolari e al ciclo delle feste calendariali, oggetto della ricerca. L’economia locale è stata prevalentemente agricola e il sistema di conduzione agraria più diffuso era quello mezzadrile; dal secondo dopoguerra è cominciato un esodo che ha lasciato il borgo quasi spopolato. Nonostante ciò le persone anziane, che ancor oggi abitano al Monte, non hanno rinunciato alle proprie abitudini, anzi hanno mantenuto in vita, per quanto possibile, usi, costumi e credenze che risalgono indietro di molte generazioni, e pertanto assumono un rilevante significato.
Nella copiosa raccolta di fonti orali non mancano riferimenti alle feste profane come il Carnevale, una delle poche feste non legate alla religione, ma anzi il periodo più “licenzioso” dell’anno, in cui si può mangiare di più (infatti si ammazza il maiale che, opportunamente conservato, permetterà la sussistenza per molti mesi), azzardare qualche scherzo e ballare nei vari casolari. Oltre a ciò viene dato spazio ai momenti forti legati alle attività produttive dei campi. Durante l’estate, stagione dei raccolti, le ritualità maggiormente praticate sono legate alla sfera femminile che evoca la fertilità. Il 24 giugno, San Giovanni Battista, cade a ridosso del solstizio e presenta tutti i caratteri della festa di un ciclo stagionale; il 26 luglio, nel pieno dei lavori agricoli, si ricordano Sant’Anna e le donne incinte, dunque la riproduzione; il 15 agosto è la festa dell’Assunta, che si ispira al principio della purificazione per mezzo dell’acqua.
Lucia Tognelli dà ampio spazio ai giorni di festa che sono un’importante occasione per confermare identità e radici; nel rammentare le grandi solennità, si mette in evidenza che elementi popolari e religiosi sono fortemente intrecciati tra loro. A partire dall’inizio dell’anno vengono ricordate le principali feste religiose che danno cadenza al trascorrere del tempo: San Silvestro e Capodanno, Epifania, Sant’Antonio Abate, la Candelora, Quaresima, Settimana Santa e Pasqua, Ascensione, Corpus Domini, Commemorazione dei Morti, San Martino, Traslazione della Santa Casa di Loreto, Natale.
Tra tutte le festività religiose particolarmente sentita è l’Ascensione. In questa occasione si verifica il ripopolamento di Monte Santa Maria da parte di coloro che, per motivi di lavoro o di studio, si sono trasferiti nei centri abitati della pianura, rafforzando così il senso di appartenenza alla comunità montesca. Questa festa, religiosa e popolare allo stesso tempo, omaggia la Madonna protettrice del paese e celebra il ritorno del bel tempo e della fertilità della terra. La solenne processione, accompagnata dalla banda musicale, inizia dalla Pieve, attraversa il borgo e giunge alla Porta Santa Maria, dove vengono consegnate al sindaco le chiavi d’argento, sfilate dal braccio della statua; al rientro nella Pieve il sindaco riposiziona le chiavi sul braccio della statua, per simboleggiare che il compito di proteggere il paese è nuovamente affidato alla Madonna.
La presentazione del Quaderno ha avuto luogo a Città di Castello il 13 maggio 2016, a Monte Santa Maria Tiberina il 23 settembre 2017.